articolo scritto da @jacopo_reader85
Ciao Lettori, oggi vorrei parlarVi di un romanzo italiano che ho appena finito.
Devo ammettere mio malgrado che non conoscevo né l’autore -Carlo Callegari- né tantomeno il romanzo, La Banda dei Tre (2013).

L’ho vinto come premio della tombola di fine anno (2019) e ho deciso di affrontarne la lettura…
Questo thriller (o più correttamente noir) è ambientato a Padova, nelle zone dello spaccio di droga, per darVi un’idea iniziale di come si svolge il romanzo Vi cito innanzitutto la seconda di copertina:
Claudio Bambola è un agente della narcotici infiltrato a Padova. Dopo due anni di duro lavoro sta per portare a termine una retata da prima pagina e che finalmente gli permetterà di cambiare vita: il sequestro di una partita da venti chili di cocaina purissima. Ma nello scambio della partita di droga si intromette una gang di mafiosi russi, i fratelli Makarovic, e tutti i piani saltano. Durante la sparatoria Bambola uccide uno dei tre fratelli e per sopravvivere si vedrà costretto a chiedere aiuto alle stesse persone che prima doveva incastrare: Tony Piccolo, un nano spacciatore e pistolero, e Silvano Magagnin detto il Boa, ex tossicodipendente convertitosi ai furti in appartamento e in perenne crisi mistico-religiosa che diventeranno i suoi nuovi quanto improbabili compagni d’avventura. In un vorticoso susseguirsi di avvenimenti e colpi di scena, la banda dei tre verrà coinvolta in inseguimenti e sparatorie al limite del grottesco, sullo sfondo di una Padova notturna e di confine.

L’autore ha realizzato inoltre un sequel intitolato Il ritorno dei tre (2014) con la casa editrice Time Crime.
Da secondo libro è stato tratto un film che è uscito nel 2019.
Il romanzo, grazie all’autore che riesce in più punti ad essere -nonostante gli argomenti trattati- molto ironico, fa sorridere per le situazioni paradossali che si vengono spesso a creare e per la molteplicità dei personaggi, che sembrano non avere nulla in comune tra loro e provenire da “mondi” diversi.
Devo dire che ad un momento iniziale di sconcerto, soprattutto per il linguaggio utilizzato dall’autore che ho trovato alquanto volgare -qualche battuta personalmente l’avrei evitata-, in seguito il filo narrativo mi ha catturato: lo scrittore ha saputo creare una suspence interessante ed ha ottenuto una trama avvincente dando un ritmo incalzante al romanzo.
All’interno del racconto sono presenti personaggi con caratteristiche fisiche e/o comportamentali molto particolari: uno dei miei preferiti è un temibile nano gangster chiamato Tony Piccolo, che dato il suo essere “nano”, per poter essere preso sul serio nel mondo malavitoso, deve essere ancora più spregiudicato.
Ma vi incontriamo anche spacciatori, poliziotti corrotti, doppiogiochisti, bande di criminali russi, due sorelle anoressiche chiamate le Biologiche… le loro vicende si intrecceranno durante tutto il libro.
Anche la narrazione non scarseggia di azione: scene di torture, sparatorie, inseguimenti su mezzi insoliti, doppi giochi, ma anche momenti di estrema sensibilità, delicatezza, amore e di gentilezza.
L’autore riesce a creare vicende molto ironiche sia per la natura dei personaggi -dai soprannomi altisonanti-, sia per le vicissitudini che farà loro accadere durante tutta la narrazione. Una delle scene che mi sono piaciute di più riguarda un inseguimento per le strade di Padova tra un Sulky, usato dai nostri protagonisti, una specie di trilò con una sola ruota sul davanti, di bassa cilindrata e molto rumoroso, ed un’autovettura di grossa cilindrata… davvero epocale…
Ma torniamo un momento a parlare del linguaggio utilizzato: in un primo momento, sono effettivamente rimasto sconcertato per la quantità di volgarità dette dai personaggi, ma dopo una ulteriore riflessione mi sono reso conto che, data l’ambientazione del romanzo, il linguaggio un po’ volgare ci sta tutto.
D’altronde l’ambiente della malavita è pieno di delinquenti che per farsi vedere più temibili usano un linguaggio del genere…
Il romanzo mi è piaciuto, soprattutto per la semplicità della scrittura e per il ritmo sempre incalzante. Consiglierei la lettura agli amanti del genere polizziottesco/avventuroso.
Leggerò sicuramente anche il suo secondo romanzo…
L’articolo è stato scritto da @jacopo_reader85, che potete trovare su Instagram