Un viaggio dentro Il vecchio e il mare (Recensione)

articolo di @nefe_liba_ta

Una lotta fra uomo e natura.

Una lotta che è necessità e sopravvivenza.

Il vecchio e il mare è senza dubbio uno dei romanzi più celebri e celebrati di Ernest Hemingway, che col suo modo di scrivere asciutto ed essenziale qui raggiunge la sua massima esposizione.

Questo breve romanzo racconta di un vecchio pescatore, che dopo ottantaquattro giorni in mare ancora non riesce a tirar su nemmeno un pesciolino. In paese dicono che è stato colpito dalla sfortuna. Santiago, così si chiama, decide di sfidare la dea bendata in un ultimo tentativo per dimostrare al suo giovane aiutante Manolo (più un nipote per affetto) ma soprattutto a sé stesso che non è ancora arrivato il momento di ritirarsi.
Che lui è un vecchio lupo di mare, in esso è cresciuto e conosce qualche trucchetto per portare a casa una vittoria.

Parte per mare la mattina presto, salutando il giovane aiutante che gli ha procurato i viveri per quel giorno, e portandosi sempre più al largo nel chiarore della mattina.
Prima che sorga il sole è già molto lontano con le lenze ben calate, e fissa la costa così piccola alla vista.
Parla Santiago, perché non c’è nessuno a cui possa dar fastidio, parla di Manolo così gentile, parla di Baseball che tanto gli piace, parla dei pesci che non vede e parla sempre rivolto al blu che lo circonda e lo avvolge.

“Ora, nel buio, e senza luci in vista e senza chiarori, e soltanto col vento e la spinta regolare della vela, gli parve di essere già morto, forse. Congiunse le mani e si tastò le palme. Non erano morte e gli bastava aprirle e chiuderle per risuscitare il dolore della vita.”

Finalmente, dopo molte ore, un Marlin abbocca alla lenza.

Ma questo pesce cane è molto forte, e trascina il pescatore per due giorni e tre notti, sempre più lontano; Santiago, che davvero ne sa molto, combatte questa battaglia con la sua esperienza e finalmente il pesce cane ha la peggio.
Ora non resta che il ritorno, in cui Santiago dovrà trascinare la sua preda fino al molo.
Questo però sarà il momento più duro per lui, perché il mare è pieno di pericoli e di predatori.

Hemingway ci tiene incollati alle pagine grazie alla tensione che instaura nei gesti e nelle parole di Santiago. Ci porta ad affezionarci al suo protagonista, un vecchio solo che nulla ha più dalla vita se non il suo lavoro. Nel paese dove vive lo conoscono tutti e tutti lo rispettano.

Le parole che ci introducono a lui sono maneggiate con cura.
Già in Addio alle Armi, altro capolavoro, Hemingway si approccia alla narrazione con una delicatezza e un realismo che fanno quasi male. Anche qui, e non c’è da stupirsi, il viaggio in mare è raccontato con un linguaggio che sa di essenziale, nulla è di troppo e nulla è fuori posto, le parole sono tutte incasellate perfettamente.

L’essenza del mare, quel blu profondo che ospita e nasconde tante creature, qui è come una forza apparentemente immobile. Il mare osserva i pescatori dal basso come una madre curiosa.
E Santiago pare saperlo.
Santiago parla tanto durante il suo viaggio, e quando parlando s’insinua il mare riusciamo a percepire tutto il rispetto di un pescatore navigato.

Il rispetto per quelle acque scure e per le bestie che deve uccidere, con l’atteggiamento di chi prende perché necessario.
In questo libro la Natura è padrona anche quando è in silenzio, anche quando è immobile.
Prendiamo in prestito attimi che poi andranno restituiti. L’uomo non può vincerla, e infatti è destinato a fallire.
Il mondo va avanti rispetto alle sconfitte del singolo; Santiago lo sa e prende quello che viene, che è comunque meglio di niente.

“In cima alla strada, nella capanna, il vecchio si era riaddormentato. Dormiva ancora bocconi e il ragazzo gli sedeva accanto e lo guardava. Il vecchio sognava i leoni.”

Se sei in cerca di avventure,
Se senti il richiamo del mare,
Se vuoi approcciarti a Hemingway,
Se ti ho incuriosito almeno un po’,
Questo libro fa per te!

E voi lettori, avete mai letto qualcosa di Hemingway? Cosa ne pensate de Il vecchio e il mare?
Fateci sapere in un commento!

Articolo scritto da Frenza