Articolo di @luxbookshelf
Stanotte ho sognato che tornavo a Manderley.
Con questa affascinante frase si apre il celebre romanzo di Daphne du Maurier: ancora il lettore non sa chi sta parlando, né a cosa questa persona si riferisce, ma è impossibile non rimanere stregati da queste prime parole, non trovate?
Rebecca è il settimo lavoro dell’autrice, è datato 1938 ed è considerato uno dei romanzi gotici più suggestivi di sempre.
Si svolge tra Montecarlo e la Cornovaglia e racconta la storia di un’ingenua protagonista senza nome che si ritrova a fronteggiare il vuoto che una bellissima donna ha lasciato dietro di sé.

Ciò che ancora oggi rende “Rebecca” un romanzo unico è proprio l’antagonista inesistente.
L’autrice riesce a rendere tangibile l’assenza di Rebecca, la sua non-presenza è un macigno pesantissimo che sia la giovane protagonista che il lettore portano sulle spalle per tutta la durata del libro.
Col suo talento incredibile la du Maurier riesce a costruire un’intera storia su un personaggio che non compare mai.
L’altro aspetto caratteristico è l’ambientazione.
La “Manderley” dell’incipit è la bellissima villa ereditata da Maxim de Winter, una reggia da sogno in cui la protagonista si trova a vivere. Sono meravigliose le descrizioni di questo luogo, che riesce ad essere affascinante e respingente allo stesso tempo.
Fin dall’inizio sogniamo di perderci per quei corridoi infiniti, ma percepiamo anche che è una dimora fatta di segreti e ricordi terribili.
Già aprendo le prime pagine ci rendiamo conto di come non sia tutto oro quello che luccica, di come una nebbiolina fatta di guai aleggi su tutti i personaggi. Questa inquietudine è una fedele compagna per tutta la lettura e riesce a tenere il lettore incollato alle pagine.
Daphne du Maurier per creare Manderley si ispirò ad uno dei suoi grandi amori, una villa di sua proprietà situata in Cornovaglia, chiamata “Menabilly”.
Questo romanzo infatti parla anche della sua autrice, racconta anche la sua storia, le sue passioni e i suoi tormenti.
Se vi interessa approfondire quella donna incredibile che fu la du Maurier, vi consiglio caldamente di recuperare anche Daphne di Tatiana de Rosnay (edito Neri Pozza), una biografia dell’autrice completa e molto piacevole da leggere.
Il fascino di Rebecca continua a colpire numerosi lettori, ma nel corso del tempo ha ispirato anche il mondo del cinema.
Sono state realizzati numerosi adattamenti, più o meno riusciti, di questa storia, ma in questa occasione vorrei parlarvi di due pellicole in particolare.
La prima è un vero e proprio cult, nonché l’adattamento più conosciuto, e si tratta di Rebecca, la prima moglie di Alfred Hitchcock.
Il secondo film che vorrei presentarvi è invece il più recente, sto ovviamente parlando dell’adattamento Netflix uscito a metà del mese scorso.
Prima di proseguire però, se siete interessati a saperne di più riguardo al libro vi rimando a un post che ho scritto qualche settimana fa su Instagram in cui vi racconto cinque buoni motivi per leggere Rebecca di Daphne du Maurier
La Rebecca di Hitchcock

Rebecca, la prima moglie è un film del 1940 diretto da quel mostro sacro che fu Alfred Hitchcock e prodotto da David O. Selznick (produttore anche di “Via col vento”).
Si tratta del primo film del regista girato negli Stati Uniti.
Inizialmente Hitchcock era convinto di recarsi ad Hollywood per realizzare un film sul Titanic, ma il produttore cambiò idea e propose di lavorare sul romanzo della du Maurier. Hitchcock stesso aveva tentato di acquistare i diritti del libro anni prima senza riuscirci a causa del loro costo elevato (vd. Il cinema secondo Hitchcock di François Truffaut).
Il cast è quasi totalmente inglese e vede Joan Fontaine nei panni della protagonista, Laurence Olivier come Maxim de Winter e una meravigliosa Judith Anderson nelle vesti di Mrs. Danvers.
Le riprese iniziarono negli USA nel 1939, proprio mentre in Europa scoppiava la Seconda Guerra Mondiale, e arrivò a costare più di un milione di dollari rendendolo il film più costoso mai girato fino a quel momento.
Rebecca fu premiato con due premi Oscar, Miglior film e Miglior fotografia, e ricevette ben altre nove nomination, tra cui ricorderei quella di Judith Anderson come Miglior attrice non protagonista, la sua Signora Danvers è da pelle d’oca!

Questo adattamento è estremamente fedele al romanzo della Du Maurier, riesce a ricrearne perfettamente l’atmosfera e le sensazioni, modificando pochissimi elementi.
E’ un film molto sottile e psicologico, esattamente come il libro, che gioca più sui non detti che su vere e proprie scene d’azione.
Rebecca è una fiaba gotica che diventa sempre più inquietante, ma lo fa procedendo in punta di piedi e così è anche l’adattamento.
La tensione è papabile in ogni scena, ancora di più quando è presente Mrs. Danvers che si aggira per la villa silenziosa come un gatto.
Penso che lo stile narrativo della du Maurier e quello del regista si siano fusi perfettamente.
Lui era la persona giusta per realizzare questo film, non per nulla era il maestro della suspense!
Si tratta di una pietra miliare del cinema e di uno di quegli adattamenti che sono sicura non deluderanno neppure chi è molto affezionato alla versione cartacea.
La Rebecca di Netflix

Dopo mesi di attesa, trailer e curiosità finalmente il 21 Ottobre è apparso nei nostri cataloghi Netflix il nuovo adattamento di Rebecca.
Questa volta alla regia abbiamo Ben Wheatley (Kill List, High-Rise), mentre nel cast troviamo Lily James nei panni della nuova Signora De Winter, Armie Hammer è il nostro Max e, ultima ma non meno importante, Kristin Scott Thomas è la misteriosa Mrs. Danvers.
Il film è stato annunciato nel 2018 ed è stato girato a partire dal Giugno 2019. Le riprese sono state fatte in un totale di sei ville e proprietà diverse, che messe insieme hanno dato ancora una volta vita a Manderley.
Questa volta la storia della du Maurier perde quella patina di mistero e si fa più esplicita e rumorosa, sia per quanto riguarda il rapporto tra i due coniugi che per il mistero che circonda la figura di Rebecca.
Gli avvenimenti vengono spiegati per filo e per segno, lasciando poco all’immaginazione, e sono state fatte anche diverse aggiunte volte a fare sì che lo spettatore comprenda meglio ogni svolta della trama.
In particolare, ho trovato davvero discutibile la direzione scelta per il finale (quello del romanzo era già a dir poco perfetto).
Si tratta sicuramente di un film pensato per il grande pubblico e che tenta di rendere la storia accessibile a tutti, ma è ben lontano dall’eleganza dell’originale.
La fotografia e i costumi per me sono le stelle di questa pellicola in cui, per il resto, non ho trovato nulla di entusiasmante.

Nella prima parte ambientata a Montecarlo i colori caldi sono i padroni, viviamo insieme ai protagonisti questa luccicante estate che sembra uscita da una cartolina. Gli ambienti e gli abiti, soprattutto quelli della protagonista, sono una vera gioia per gli occhi.
Sono invece rimasta abbastanza delusa dalle interpretazioni, fatta eccezione per Kristin Scott Thomas che tira su il livello generale (da lei però non mi aspettavo nulla di meno), che ho trovato abbastanza dimenticabili e, a tratti, eccessivamente teatrali.

In generale l’ho trovato un film godibile e anche visivamente piacevole, ma che non riesce a fare il passo successivo. La storia di “Rebecca” risulta molto appiattita e meno efficace di quanto potrebbe essere.
Direi che è quasi superfluo concludere dicendo che vi consiglio caldamente di recuperare il meraviglioso romanzo di Daphne du Maurier e, di seguito, l’adattamento di Hitchcock.
Per quanto riguarda questa nuova versione made in Netflix è una visione carina da fare durante una pigra domenica autunnale, ma nulla di più.
Spero di avervi incuriositi almeno un po’ e fatto venire voglia di leggere uno dei miei romanzi preferiti di sempre!
Avete già letto Rebecca o visto uno degli adattamenti? Cosa ne pensate? Siete d’accordo con me riguardo al nuovo film di Netflix o a voi è piaciuto?
Articolo scritto da Federica

Purtroppo non ho letto il romanzo ma ho visto entrambi gli adattamenti. L’opera di Hichcock era incredibile e curata tantissimo. Quella di Wheatley ha deluso un pò anche me soprattutto conoscendo Il regista e i film che ha fatto in passato.
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Tra tutti i film tratti da un libro, il più bello in assoluto è senza dubbio questo: https://wwayne.wordpress.com/2011/02/17/imperdibile/. L’hai visto?
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Ciao! 🙂 Sapevo che Rebecca fosse un romanzo di Daphne Du Maurier, ma non l’ho letto; però ho visto la versione del gigantesco Hitch; non sapevo che ne fosse stata fatta una versione più recente. Di solito non guardo i remake di film di cui conosco la prima versione, perché non sono come l’originale, quindi penso proprio che non vedrò la seconda versione del libro; al contrario vorrei rivedere il film di Hitchcock, e… perché no?, magari leggermi anche il libro! 😉 Buon pomeriggio! 🙂
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