#Inomniaparatus: le letture di Rory Gilmore

Cari amici lettori ed entusiasti amanti di “Una mamma per amica”, rieccomi a presentarvi tre titoli che fanno parte della lista di libri citati nel telefilm e che io ho letto, in toto o in parte, amandoli o disprezzandoli, per placare la mia ossessione nei confronti di Rory Gilmore e della sua crew!

Sono particolarmente emozionata all’idea di scrivere questo secondo articolo perché rispetto al precedente posso anche comunicare le novità che bollono in pentola per l’anno 2021 su Instagram: riprende vita il famoso #inomniaparatusgdl, sotto una veste rinnovata, con trenta titoli da leggere e capitanato da due paladine delle Gilmore! Infatti insieme a me questa volta ci sarà anche un’altra bookstagrammer, Giorgia di @boook_tique, e alternandoci e sostenendoci a vicenda continueremo nell’impresa di leggere i libri citati in Una mamma per amica. Tutte le novità sono presenti sui nostri profili IG, tra le storie e nei post, utilizzando l’hashtag prima citato, dunque potete decidere di far parte anche voi di questo strampalato Gruppo di Lettura e immergervi nelle storie che hanno fatto parte in qualche modo dell’immaginario di Stars Hollow!

Bando alle ciance, ecco che tocca adesso ai tre titoli di cui voglio parlarvi oggi:

  • Ethan Frome di Edith Wharton;
  • Una banda di idioti di John Kennedy Toole;
  • Aspettando Godot di Samuel Beckett.

Ethan Frome di Edith Wharton

Inizio le mie chiacchiere parlando di un libro che si può considerare un grandissimo classico della letteratura, se non fosse che rimane tutt’oggi abbastanza in ombra rispetto a titoli più famosi della stessa autrice. Parlo di Ethan Frome di Edith Wharton (autrice del noto “L’età dell’innocenza”), un libricino di poco più di cento pagine che narra la tragica storia di un triangolo amoroso.

Io me ne sono innamorata: ogni sua pagina è stata una sorpresa e la sua unica pecca è quella di finire troppo in fretta.

Dopo un breve prologo che ci dà un’idea del dramma cui staremo per assistere, entriamo nel vivo delle vicende che hanno caratterizzato la sfortunata vita di Ethan Frome.
Ethan è sposato con Zeena, una donna malaticcia e dall’influsso negativo. Con loro vive la cugina di lei, Mattie, di cui Ethan si innamora perdutamente e con la quale sogna una vita diversa, finalmente felice e libera dalle catene cui lo costringe la moglie.
La storia è destinata a concludersi in maniera tragica, con un destino beffardo per tutti e tre i protagonisti. In queste poche pagine sono condensate tutte quelle cose che rendono un romanzo per me indimenticabile: personaggi vivi, reali, pieni di sentimenti, tormentati.
Una storia triste e tragica che fa breccia nel cuore del lettore.

La Wharton (Edith Newbold Jones da nubile) è la prima scrittrice donna a vincere un premio Pulitzer (vinto con L’età dell’innocenza citato prima, nel 1920) ed esordisce proprio con Ethan Frome nel 1911. Ella è una donna vissuta negli agi dell’alta nobiltà e attraverso i suoi libri vuole raccontarne gli aspetti negativi e la sua chiusura e decide di diventare una scrittrice spinta dall’amico Henry James, altro grande esponente della letteratura anglo-americana.

In Gilmore Girls non c’è un vero e proprio riferimento specifico al libro Ethan Frome ma viene più genericamente citata l’autrice nel sesto episodio della prima stagione.

In occasione del compleanno di Rory la nonna Emily vuole organizzarle una festa, lasciandosi prendere dalla sua solita smania di grandezza e sfarzosità. In ansia perché tutto fosse perfetto chiede alle ragazze cosa ne pensassero e Lorelai risponde così:

“I think Edith Wharton would have been proud and busy taking notes.”

E noi che conosciamo Emily non possiamo che trovarci d’accordo con Lorelai e immaginare Edith Wharton prendere spunto dai ricevimenti di casa Gilmore!

Una banda di idioti di John Kennedy Toole

Siccome mi ritengo una lettrice onesta, ho pensato che fosse corretto inserire anche una stroncatura, perché non si pensasse che tutto ciò che viene letto dalle Gilmore fosse per me valevole di lodi.

Mi è successo con Una banda di idioti di John Kennedy Toole, uno dei titoli su cui avevo maggiori aspettative perché viene citato da Rory nel suo famosissimo e celebre discorso al diploma della Chilton. Pensavo che sarebbe stato uno dei romanzi della mia vita e invece non sono nemmeno riuscita a superarne la metà prima di abbandonarlo miseramente.

Ma andiamo per ordine: nella puntata del diploma, ultimo episodio della terza stagione, Rory incanta un’intera platea (e anche noi poveri fan ridotti in lacrime e ancora scossi dalla rottura con Jess) con un discorso che racchiude secondo me l’intera filosofia del telefilm.
Rory racconta di come la sua vita sia divisa in due mondi, uno che è quello dei libri e uno che è quello reale. Tra i tanti riferimenti che cita (Anna Karenina, Moby Dick e le opere di Faulkner), Rory parla anche di Ignatius J. Reilly che è proprio il protagonista strampalato e assurdo di Una banda di idioti.

Per quanto mi riguarda non capirò mai come questo libro possa essere stato così importante per lei al punto da dargli un posto d’onore così importante. La sua storia e il suo stile mi hanno subito portato a perdere la pazienza e la concentrazione, non riuscendo minimamente a lasciarmi coinvolgere dalle avventure narrate.
Molte persone mi hanno consigliato di dargli una seconda opportunità ma, a distanza di ormai quasi due anni, non ho mai provato la curiosità di riprenderlo in mano e provare a leggerlo con occhi nuovi. La meraviglia di Ignatius e della sua banda rimarrà per me un eterno mistero.

Aspettando Godot di Samuel Beckett

Parlando invece di un libro che ho amato alla follia e che ho riletto più volte nel corso della mia vita da lettrice, passo ad Aspettando Godot di Samuel Beckett, una pièce teatrale pilastro del teatro dell’assurdo.

I protagonisti sono Didi e Gogo, due uomini vestiti da barboni che attendono l’arrivo di un personaggio misterioso di nome Godot. Non esiste nulla attorno a loro, solo un albero che col suo perdere le foglie è l’unico indizio del passare del tempo. Didi e Gogo attendono invano l’arrivo di Godot, immobili e passivi di fronte alla vita e ai suoi eventi. Si lamentano del freddo e dell’attesa, più volte vorrebbero andar via, ma rimangono fermi, spettatori e protagonisti del nonsenso della vita.

I silenzi, le frasi brevi, i luoghi comuni, le ripetizioni, sono ciò che a mio parere rende unico ed inimitabile questo capolavoro.
Non so neppure descrivere con precisione cosa riesca a smuovere dentro di me, ma è in grado di trasmettermi una potenza emozionale come poche altre letture hanno saputo fare.

Questa è un’opera da interpretare e da studiare, non è narrativa, non è solo teatro. È una condizione esistenziale, è una denuncia all’inutilità della vita.
E nelle sue pagine ci sono l’attesa, l’angoscia, l’aspettativa e la delusione, sentimenti tutti incarnati nelle persone di Didi e Gogo e in quella stessa di Godot, intangibile e assente.
È un “libro” che non mi stancherei mai di consigliare perché ritengo che qualsiasi lettore dovrebbe cimentarsi in letture più “impegnate” per poterne ricavare un arricchimento personale e culturale.

E in Gilmore Girls? È presto detto. Il riferimento a Beckett si trova nell’episodio diciotto della seconda stagione. È una delle battute più sagaci di Lorelai e forse mi fa ridere così tanto proprio perché amo quest’opera.

Emily, Rory e Lorelai sono in sala da pranzo ed aspettano Richard che tarda a presentarsi per la cena. Lorelai è affamata e comincia a mangiare ma Emily si rifiuta categoricamente di farlo perché dice che bisogna aspettare Richard. All’ennesimo rimbrotto di Emily, Lorelai si lamenta che stanno aspettando da un’eternità e sbotta così:

«Godot was just here. He said “I ain’t waiting for Richard.”»

Io non riesco a fare a meno di ridere, e voi?

Anche stavolta vi ho parlato di tre letture che mi legano al mondo delle Gilmore e spero di avervi incuriositi. Vi ricordo che sul sito trovate anche un altro articolo in cui chiacchiero di libri e Una mamma per amica quindi se ve lo siete persi è il momento giusto per recuperarlo!

Infine se l’idea di unire lettura e serie tv vi entusiasma come entusiasma me e se siete fan delle Gilmore Girls, non dimenticate di fare un salto su Instagram e scoprire quali saranno le letture per il 2021 da fare insieme nell’#inomniaparatusgdl! Alla prossima!

LINK UTILI:
Post su Ethan Frome
Post su Una banda di idioti
Post su Aspettando Godot
Le mie storie sul progetto #inomniaparatusgdl
Il profilo IG di Giorgia di @boook_tique

Articolo scritto da Giorgia