ODI ET AMO è sempre uno degli argomenti che più appassionano, ma come tutte le cose belle anche questa giunge al termine.
L’ultimo libro non è però meno importante degli altri: questa volta ci immergeremo in un libro lanciato da @oscarvault e molto particolare fin dalla sua copertina.
Stiamo parlando di Gideon la nona, primo libro di una trilogia che ha fatto molto scalpore perché ha diviso il pubblico a metà, tra chi lo ha odiato e chi non vede l’ora di leggere il seguito.
Questa volta saranno Anna (@pizzichi.di.libri, che prenderà le parti dell’AMO) e Diletta (@guardoescrivo_, che prenderà le parti dell’ODI) a raccontarci la loro esperienza di lettura e le loro impressioni su questo libro.
Cominciamo!
Come mai ti sei trovat* a leggere questo libro?
ANNA: Ho conosciuto Gideon la Nona tramite bookstagram e booktube, ne sentivo parlare parecchio ancora prima che venisse annunciata la traduzione in italiano. Mi viene in mente soprattutto Sara di @orangedinosaurawr che lo ha amato particolarmente e che fin da subito l’ha osannato con grandissima passione.
Poi è stata annunciata la pubblicazione in italiano, Oscar Vault ha fatto il Reclutamento Recensori e la mia curiosità ha avuto la meglio, così ho preso il PDF e ho iniziato la lettura.
DILETTA: La prima volta che ho sentito parlare di Gideon la Nona, è stato nel 2019. Ne aveva parlato molto bene, una booktuber che seguo da anni e da come ne aveva parlato sembrava un libro fantastico, di che quelli che ti rimangono nel cuore per quanto sono belli. E quando è stata annunciata l’uscita italiana ho organizzato io stessa un blog tour e review party con altre blogger.
Qual è stata la tua prima impressione dopo le prime pagine di lettura?

ANNA: Mi ha coinvolto tantissimo fin dalle prime pagine. Dopo le prime 50 mi sono fidata del mio istinto che mi diceva che sarebbe stata una storia indimenticabile e mi sono fiondata a comprare il cartaceo (in quell’edizione stratosferica tra l’altro che, lo ammetto, ha fatto la sua parte nel persuadermi).
I motivi per cui questo libro mi ha affascinato fin da subito sono diversi e il primo è sicuramente la modalità con cui si viene introdotti al mondo e alla storia.
La verità è che l’autrice non ci introduce affatto: ci butta nel mezzo degli avvenimenti senza spiegarci nulla e facendo fare tutto il lavoro sporco a noi lettori che, pian piano, tramite frammenti di frasi e conversazioni, arriviamo a farci una vaga idea di cosa diamine stia accadendo e perché. L’ho trovato un metodo estremamente efficace nel farmi nascere tantissima curiosità e nel tenermi incollata alle pagine fin dalle primissime righe. L’altro fatto che mi ha portato ad adorare questo libro fin da subito è stata lei: Gideon. Rozza, scurrile e semplicemente favolosa, mi ha rubato il cuore fin dalla prima parola che ha detto, che, conoscendola, sarà stata molto probabilmente un insulto.
DILETTA: Già dalle prime pagine la storia non mi piaceva: sono arrivata a pagina 50 chiedendomi quando ci sarebbero stati i colpi di scena, quando la storia avrebbe cominciato a svilupparsi. Arrivata a pagina 100 ancora nulla e ogni pagina era un “che noia”.
Quando hai chiuso l’ultima pagina qual è stato il tuo primo pensiero? Se dai un voto in stelle, quante ne hai date a questo libro?
ANNA: Sono rimasta scioccata a fissare il vuoto per cinque minuti buoni, dopodiché ho scritto ai miei amici che l’avevano finito poco prima di me perché non potevo credere a quello che avevo appena letto. Ho lasciato il libro aperto sull’ultima pagina per un bel po’ prima di aver il coraggio di chiuderlo e metabolizzare tutti gli eventi assurdi dell’ultima parte. Assolutamente 5 stelle su 5.
DILETTA: “Finalmente”. Poi ho chiamato una mia amica che lo aveva finito come me e ne abbiamo discusso, entrambe confuse su quello che avevamo letto: la chiamata si può riassumere in “Ma tu l’hai letta quella parte che dicevano doveva essere spettacolare? – No”.
Per chi lo ha amato: Cosa ti è piaciuto più di tutto?
Per chi lo ha odiato: C’è qualcosa che secondo te è salvabile?
ANNA: Ho amato l’adrenalina, l’emozione, il continuo esclamare a voce alta per l’indignazione e lo shock e gli scleri con i miei amici con cui ho condiviso la lettura. E poi Gideon è riuscita a farmi affezionare nel giro di due secondi e mezzo. Approfondirò molti di questi aspetti nelle prossime risposte ma ne ho parlato anche in questo post dedicato.
DILETTA: L’idea. L’idea generale si, è salvabile, ma peccato che non sia stata sviluppata per nulla. Ma se dovessi ritrovare un libro dalle tematiche simili potrei anche dargli una possibilità.
Per chi lo ha amato: Hai trovato qualche punto debole, qualcosa che secondo te poteva essere migliorato?
Per chi lo ha odiato: Cosa non ti è piaciuto di questo libro?
ANNA: Il punto debole è il punto forte e viceversa. Obiettivamente il caos può non piacere a tutti: c’è chi preferisce che le informazioni vengano spiegate in maniera chiara per potersi immedesimare al meglio e c’è che chi giustamente legge per rilassarsi e non ha voglia di non capire, o di dover faticare per farlo. Per quanto mi riguarda ho apprezzato questo aspetto perché è servito a tenere sempre attive la mia attenzione e la mia curiosità.
Ci sono però anche alcune scene (soprattutto tra quelle di combattimento) in cui obiettivamente si capisce poco. Mi riferisco ad alcune dinamiche interne alle scene stesse, in cui si fa fatica a capire chi si stia muovendo e cosa stia facendo esattamente. In questo caso non penso fosse un elemento voluto da parte dell’autrice, cosa che quindi probabilmente potrebbe essere migliorata.
Quando prima invece mi riferivo allo stile caotico del libro più in generale parlavo della scelta assolutamente consapevole della Muir di chiarirci le cose solo pian piano, e in quel caso è un elemento che può non piacere ma è questione di gusti.
Anche la volgarità e la crudezza di alcune scene possono essere un motivo per non apprezzare questo libro. Io penso ormai di essere piuttosto anestetizzata sotto questo punto di vista quindi non saprei neanche quanto reputarlo violento, ma penso che abbia senso sottolinearlo.
DILETTA: Vale “tutto” come risposta? A partire dallo sviluppo di trama inesistente, lo stile dell’autrice mi è risultato pesante. I personaggi che vivevano all’interno dei peggiori stereotipi e soprattutto il linguaggio che usavano: troppo volgare.
Ogni frase si concludeva con qualche imprecazione o insulto, e questa cosa alla lunga mi ha stufato, anche perchè usava sempre le stesse parolacce…
Quale personaggio ti ha parlato di più? Quale di meno? Perché?
ANNA: Gideon sicuramente è stata la mia preferita. C’è qualcosa nei personaggi femminili tosti e volgari che mi affascina tremendamente, forse perché esprimono in qualche modo quel lato badass e menefreghista che ogni tanto mi piacerebbe avere.
Harrow l’ho sentita un po’ più distante, probabilmente perché essendomi affezionata così rapidamente e ferocemente a Gideon non potevo accettare nessuno che fosse suo rivale. Il fatto è anche che Gideon è quel tipo di personaggio che esprime rozzezza per nascondere un animo in realtà un po’ naive. Dietro i suoi modi scurrili, schietti e tremendamente sarcastici non c’è mai nulla di davvero crudele.
Harrow invece all’inizio appare iper fredda e distaccata, apparentemente molto più affilata e tagliente di Gideon, e io che in fondo non riesco a non stare dalla parte dei “buoni” mi sono schierata con ancora più convinzione al fianco di Gideon.
Non fraintendetemi, in realtà non c’è nessuno schieramento da creare. È semplicemente che avendo due personaggi femminili gestiti tremendamente bene ma totalmente diversi viene naturale prendere le parti di una o dell’altra. In realtà ho amato molto anche Harrow, l’ho trovata un personaggio estremamente affascinante, soprattutto man mano che si scoprono nuovi aspetti riguardanti il passato suo e di Gideon.
Gli altri personaggi non sono approfonditi quanto le protagoniste quindi non mi hanno particolarmente colpito né in positivo né in negativo. Svolgono la loro funzione all’interno della storia ma non gli viene dedicata troppa attenzione e mi sembra giusto così.
DILETTA: Forse direi Harrow, ma tra mille virgolette e con tanti forse. Harrow rispetto a Gideon ha qualcosa in più, ma giusto perchè Gideon è tremenda in ogni suo aspetto.
Per chi lo ha amato: C’è un tema, una situazione che ti ha colpito particolarmente?
Per chi lo ha odiato: C’è stata qualche parte, dialogo, situazione che ti ha particolarmente infastidito?
ANNA: Direi il rapporto tra Gideon e Harrow. Mi è piaciuto seguire queste due che non si possono realmente definire semplicemente né amiche, né nemiche, né amanti, né serva e padrona…è un rapporto che cambia e si evolve, così come cambiano e si evolvono loro nel corso della storia. È estremamente bello imparare a conoscerle mentre si conoscono. Un altro aspetto che mi ha affascinato moltissimo è il sistema magico basato sulla necromanzia, che sebbene sotto moltissimi aspetti non venga chiarito né spiegato in maniera approfondita promette tremendamente bene per i libri successivi.
DILETTA: Come ho già detto buona parte dei dialoghi non mi sono piaciuti per la troppa volgarità, eccessiva. Un’altra cosa che non mi è piaciuta è come è stata gestita la parte LGBTQ+: sono rimasta delusa da come è stata trattata la tematica e il rapporto tra le due protagoniste che secondo me non è stato sviluppato come avrebbe dovuto.
Consiglieresti questo libro? Se si, a chi?
ANNA: Assolutamente si, a tutti quelli che vogliono una storia emozionante, adrenalinica e piena di colpi di scena, ma in cui non tutto viene servito su un piatto d’argento e in cui bisogna stare al gioco per arrivare a scoprire altro (e mai davvero tutto, ma ci sta, è il primo di una trilogia!).
DILETTA: No, Gideon la nona non è un libro che consiglio se cercate chissà quale nuova meraviglia, se vi aspettate una rappresentazione LGBTQ+ coerente. E se volete evitare il blocco del lettore, come mi è successo, evitate di leggere Gideon la nona.
Per chi lo ha amato: c’è qualcosa che vorresti dire alla persona che lo ha odiato per sottolineare la tua posizione?
Per chi lo ha odiato: C’è qualcosa che vorresti dire alla persona che lo ha amato ?
ANNA: L’unica cosa che mi viene da consigliare a qualcuno che non abbia amato questa storia ma che voglia dargli una seconda chance è quella di rileggerla in compagnia, così da dare più chiarezza a molte situazioni e da avere qualcuno con cui confrontarsi per rendere il tutto più divertente
DILETTA: Sembra che abbiamo letto due libri differenti, non so spiegarmi come a te abbia conquistato, ma da quel che ho visto confrontandomi con altri lettori Gideon la nona è quel libro che si ama o si odia, senza vie di mezzo.
Ultima battuta: In due righe o poco più, convinci chi sta leggendo questo articolo a leggere/non leggere questo libro.
ANNA: Se questo libro ti intriga anche solo un pochino o se ti sei trovat* in sintonia con qualcuno degli aspetti che ho descritto prima dagli una chance, non ti deluderà. (E poi essendo un libro piuttosto chiacchierato sono sicurissima che se proprio proprio non ti piacerà non farai fatica a trovare qualcuno interessato a comprarlo o con cui scambiarlo 😉).
DILETTA: Nonostante non mi sia piaciuto, non credo che la mia opinione sia assoluta, quindi se volete provare leggetelo, ma senza grandi aspettative.
Intevista a Anna e Diletta


Intervista realizzata da Sophia
