Editor su Instagram: raccontare il proprio lavoro sui social

articolo di @flavia.costadoni

È possibile lavorare su Instagram come  editor e traduttore?
Domanda che ricevo spesso per mail e in effetti io ho fatto di Instagram il lato social del mio lavoro di editor e traduttrice.
Credo che la chiave dei social sia il comunicare qualcosa che amiamo, che sia una passione, hobby o il proprio lavoro. Il mio progetto web è legato al mio lavoro editoriale e sul mio blog parlo di cose inerenti a questo lavoro, ma resta una cosa molto tecnica, per quanto io cerchi di metterci la mia personalità e renderlo il più pratico ed interessante possibile.
Ma non parlando di esperienze legate principalmente alla mia persona, ho sempre pensato che mancasse qualcosa che mi mostrasse per quello che sono oltre che per il lavoro che faccio.
Se cerchiamo un professionista per forza di cose vogliamo sapere che persona sia, specie se vogliamo dargli in mano il romanzo della nostra vita. Quindi per raccontarmi e raccontare il mio lavoro ho scelto Instagram.

L’idea: Estetica, mood e feed di Instagram

Perché Instagram? La scelta per me è stata piuttosto ovvia, ho fatto la fotografa per una decade prima di cambiare ambiente e dedicarmi a quello che mi anima davvero: la letteratura. Unire parole e fotografia per me è piuttosto semplice e trovo che sia un connubio perfetto per la creazione di qualcosa di grande.

Quando ho deciso di prendere sul serio il mio profilo Instagram è stato perché volevo ampliare il mio bacino d’utenza e creare dei contenuti rapidi e godibili anche a livello visivo. Ho sempre avuto abbastanza bene in mente cosa fare: Instagram sarebbe stato il lato social del mio lavoro. Dovevo solo creare un’estetica e la narrazione.

L’estetica è stato il passo più complicato e ci sto ancora lavorando davvero, perché sono una perfezionista, perché vado sempre in cerca della luce perfetta, perché per mia indole penso che potrei sempre fare di meglio. Ma la grande domanda è stata: che emozione voglio trasmettere?
Con la fotografia si fa spesso l’errore di guardare la bellezza del soggetto, quando in realtà la fotografia non discosta dalla poesia, nel momento in cui la spieghi perde di fascino.
Quindi per me, trovare il mood da trasmettere era a dir poco fondamentale, in testa avevo in mente una libreria della Dordogna, in Francia, si trova in un paesino con casette di pietra e tetti in ardesia, lungo un fiume, lui era un professore di francese in pensione, odorava di polvere e tabacco e così la sua minuscola libreria. Quella era la mia immagine di riferimento: toni caldi, vecchi libri polverosi e un’immensa cultura dietro due grandi occhi stanchi e profondi. Doveva essere come passeggiare in campagna insieme al professore di Oxford.

Il progetto: cosa raccontare e come

Una volta scelto  lo stile ho dovuto ragionare su cosa volevo raccontare e come, fondamentale è stata la mia blog coach Sabrina Barbante, che mi ha sempre spinto a mostrare me stessa oltre che i miei talenti, quindi ho fatto una semplice lista di tutto ciò che volevo comunicare grazie ad Instagram, non volevo fosse solamente una piattaforma di microblogging, dove comunicare i nuovi post, volevo creare una community di amanti della scrittura e letteratura.
Dare il mio punto di vista sui libri e mostrare allo stesso tempo le gioie ( e soprattutto i dolori) di essere una freelance nel mondo editoriale. Tutto questo sembra abbia molto senso, ma essendo una persona riservata non mi piaceva molto l’idea di mettere tutta la mia vita su un social media ( e lavorando da freelance gran parte della mia vita la passo a lavorare), ma quanto basta per farmi conoscere: non sono solo una nerd della letteratura, mi piace anche il cibo asiatico ed il vino…Prima o poi mi scioglierò e condividerò con voi anche perle di sarcasmo e humor molto British e un po’ nero.

Insomma sul tema della comunicazione è un costante “lavori in corso”, intanto è aperta l’iscrizione al gruppo telegram: bookblogger introversi. Quindi il mio obiettivo è raccontare certamente il mio lavoro ma anche fornire ulteriori informazioni ad aspiranti autori, scrittori e lettori. Nel progetto sono previsti mini-corsi di scrittura, sedute individuali e freebies. Instagram deve avere dietro un progetto solido, altrimenti si sgretola facilmente e parlo per esperienza personale, quando non si sa cosa raccontare si finisce per dire tutto e niente, bisogna scegliere molto attentamente i temi, il tono ed il modo, è in un certo senso il nostro biglietto da visita per clienti e case editrici, se sembriamo persone indecise, potremmo essere scartati per progetti davvero molto interessanti. Il mio motto è “Do the scary thing first, get scared later” da Lemony Snicket. Fa paura, probabilmente farà sempre paura, ma la cosa peggiore è vivere aspettando di essere pronti o non di non avere più paura.

Il lavoro: raccontare il proprio con le dovute attenzioni

Raccontare il proprio lavoro quando non ha nessuna implicazione diretta con terze parti può essere più semplice, ma io lavoro con testi inediti, quindi devo fare molta attenzione a non rivelare niente di quello che sto facendo. Da una parte gioco a mio favore questa carta, con l’autore/autrice parliamo sempre su cosa condividere e come, spesso crea aspettative sull’opera finita ed è molto bello.
Se lavorate come editor freelance e l’autore che avete davanti è una persona alla mano, pensate ad un progetto “work in progress” sarà utile per entrambi. Quindi mostrare il proprio lavoro sì, ma la parola d’ordine è: tutelarsi. Tutta la mia professione si basa sulla credibilità e la professionalità della mia persona, non posso permettermi di perdere queste due cose, non rispettando la privacy ed il diritto d’autore di un mio cliente. Questo in realtà vale per tutto il lavoro sui social e sul web in generale ( ma non solo), se volete essere credibili in un ambito dove la scrittura è tutto, fate attenzione a come scrivete, io non affiderei mai il mio romanzo a qualcuno che non sa come mettere l’accento della terza persona singolare del verbo essere. La cura è essenziale e gli errori da battitura ancora più comuni di quanto possa sembrare. 

Questo è la bozza del mio progetto su instagram, lavorare come Editor e che rapporto avere con i social, una bella sfida, ma una volta steso il progetto bisogna solo lavorare sodo per metterlo in atto!

Voi che progetto avete su Instagram? Siete/vorreste essere editor freelance? Qual è la vostra esperienza?

Articolo di Flavia