Libri e Cosplay: come unire due passioni?

Articolo di @tinny_of_avonlea

Ho sempre avuto un’enorme passione per i libri e le storie e, dopo un lungo periodo di indecisione dovuto alla mia timidezza, ho deciso di creare un mio piccolo spazio personale su Instagram per poter essere completamente me stessa e condividere con qualcuno questo mio amore per le parole che tanto mi caratterizza.

Ma come parlare di libri in maniera originale? La maggior parte dei Bookstagrammers che seguivo da tempo con piacere realizzavano foto con protagonisti i libri di cui volevano parlare, adornate da un numero più o meno ampio di oggettini a tema. E per quanto mi piacessero questo tipo di scatti, non era quello che stavo cercando.
Desideravo qualcosa di più personale e distinguibile dalla folla, perché Bookstagram è un mondo molto ampio (più di quanto pensassi) e per essere notati in questo mare di profili penso che sia necessario portare qualcosa di diverso e inconfondibilmente proprio.
Ecco quindi il colpo di fulmine: perché non provare a proporre cosplay associati ai libri di cui desideravo parlare? Personalmente adoro questo genere di post e vedere che la mia community ne è entusiasta mi rende davvero felice.

COSPLAY

Forse non tutti conoscono il significato di questo termine, quindi partiamo dalle basi: il cosplay è il passatempo di vestire per alcune ore i panni di un personaggio di fumetti, videogiochi, cartoni animati, film o altro indossandone il costume, solitamente auto-prodotto in casa, e imitandone gesti e atteggiamenti.
Nasce in Giappone negli anni ’80 con l’impersonificazione di personaggi di anime e manga, ma diventa ben presto un fenomeno mondiale, coinvolgendo sempre più persone e portando a un’espansione delle schiere di personaggi che è possibile interpretare. Tanto che oggi il cosplay è diventato una vera e propria arte, con appassionati che si dilettano per mesi nella preparazione minuziosa dei loro costumi ricchi di dettagli e accessori per poter partecipare a fiere, festival e vere e proprie gare di cosplay.
E non pensate che si trovino solo all’estero questo genere di eventi! Anche in Italia vi sono molte possibilità di divertirsi partecipando a manifestazioni in cosplay  e sicuramente il festival del fumetto più famoso è il Lucca Comics & Games, che si svolge a Lucca tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre e che coinvolge moltissime persone provenienti da tutta Italia. Io personalmente non ci sono mai stata, ma è sicuramente uno dei miei più grandi desideri, che conto di realizzare non appena la situazione pandemica lo permetterà. Quindi chissà, magari ci incontreremo là prima o poi!

Detto questo, la scelta di associare un cosplay alla recensione di un libro a prima vista può spaventare e sorgono molte domande: come posso far capire a chi non ha letto il libro in questione di cosa sto parlando? Come posso trovare un costume perfetto per il personaggio che voglio interpretare?  Quanto può costarmi realizzare foto di questo tipo? Quanto tempo serve per la preparazione di un post del genere?

Sono qui proprio per rispondere a tutte queste domande.

Innanzitutto, l’idea alla base dei miei post è mostrare al lettore l’atmosfera generale del libro in questione e farlo attraverso un cosplay mi aiuta moltissimo in questo. Se ci pensate bene, creare foto che richiamino l’atmosfera della storia con soltanto degli oggetti da disporre intorno al libro è molto difficile. Bisogna trovare in casa o altrove oggetti di ogni genere, ma non sempre ciò è possibile e si finisce per creare foto che del libro hanno veramente poco e che non richiamano l’attenzione delle persone, vuoi perché troppo anonime vuoi perché troppo confusionarie.
Almeno, questa è la mia esperienza da persona assolutamente non esperta di fotografia, che fatica a organizzare gli oggetti nello spazio nel modo migliore per una fotografia e che non ha a disposizione un milione di decorazioni.
Al contrario, mi viene molto più facile scattare foto con me come protagonista e, a maggior ragione, credo che riescano a catturare molto di più l’attenzione. Infatti, dato che, come ho detto, il mio intento è mostrare l’atmosfera presente nel libro, basta indossare qualcosa di adatto, assumere un’espressione o una posizione tipica del personaggio che si sta interpretando, magari aggiungere qualche dettaglio di contorno o editare la foto con uno sfondo o un effetto particolare ed è fatta!

Ora voi mi direte: “Sì grazie Martina, ma tutto questo non è così facile come lo descrivi.” Anche io la pensavo così inizialmente, ma presto mi sono resa conto che non è affatto drammatico come si può pensare. Voglio quindi portarvi nel dietro le quinte di qualche mio scatto, svelandovi qualche trucchetto nascosto che vi mostrerà come le mie foto siano tutt’altro che perfette.

Partiamo dall’idea generale dietro allo scatto. Io scelgo tra due opzioni quella che reputo la scelta migliore per tematica e al contempo di più facile realizzazione: voglio cercare di imitare la copertina del libro o voglio partire da zero presentando il personaggio come lo immagino io in una particolare scena del libro?

Rivisitazione della copertina del libro

Per quanto riguarda la prima possibilità vi porto come esempio la foto che ho scattato per la recensione di Sulle tracce di Jack lo Squartatore di Kerri Maniscalco.

Analizziamola nel dettaglio insieme.

La prima cosa che salta all’occhio è l’abito: non è essenziale trovare qualcosa di esattamente identico all’originale, basta che sia simile e che in qualche modo ne richiami lo stile.
Io, per esempio, non avevo nulla di verde che fosse anche solo passabilmente simile a quello della foto e quindi ho optato per un cambio di colore, scegliendo dal mio armadio una tuta nera (sì, voi non la vedete, ma è una tuta) che avesse però lo stesso tipo di scollatura a V e le stesse maniche voluminose (in questo caso devo ammettere che ero avvantaggiata perché adoro questo genere di maniche e le indosso quasi sempre, altre volte è più difficile trovare qualcosa di simile e allora spulcio negli armadi di mia mamma, di mia sorella e talvolta anche di mio papà, magari sovrapponendo più abiti fino a ottenere l’effetto che desidero).

Passando agli accessori, la nostra Audrey Rose indossa dei guantini di pizzo e una collana con un ciondolo rosso: il secondo l’ho risolto facilmente con la mia collana ispirata a Shadowhunters (ma altrimenti avrei semplicemente optato per un qualsiasi ciondolo più o meno delle stesse dimensioni trovato in casa, indipendentemente che avesse una pietra rossa o meno); per i guanti è stato un po’ più complesso, ma ho trovato dei piccoli pezzi di pizzo avanzati da qualche mio vecchio body di pattinaggio e li ho avvolti intorno alle mie mani puntandoli con delle spille da balia.

Per trucco e acconciatura ho semplicemente messo del rossetto rosso e fatto i boccoli ai capelli, spostandoli di lato per imitare la posa della copertina, senza badare al fatto che i miei capelli fossero di un colore totalmente diverso (ho continuato ad optare per il mantenimento dello stile più che dei colori come avevo già fatto per il vestito).

Audrey Rose, in copertina, tiene tra le mani un pugnale. Io non ne possiedo uno e l’ho quindi sostituito con un semplice coltello. Non è altrettanto bello, ovviamente, ma fa la sua scena!

In fase di editing (non so usare PhotoShop, uso altre app che mi permettono di fare giusto qualche modifica) ho poi aggiunto uno sfondo che richiamasse la Londra vittoriana che si vede nella porzione inferiore della copertina e voilà! La foto è pronta!

Come potete vedere, la foto non è affatto uguale, ma richiama a vista d’occhio la copertina, attirando l’attenzione di chi ha già visto almeno una volta il libro sugli scaffali di una libreria e allo stesso tempo incuriosendo chi ancora non lo conosce perché sono evidenti le atmosfere che trasuda questa foto e, di conseguenza, la storia: atmosfere fumose e cupe della Londra ottocentesca, una donna dall’aria nobile, orgogliosa e un po’ sfrontata e un tocco di mistero dato dalla presenza di un’arma tra le mani della giovane.

Creazione personale di una scena tratta dal libro

Passando alla seconda opzione, non potevo che scegliere come esempio una delle foto che ho scattato per parlare di Anna dai Capelli Rossi (chi mi conosce sa quanto io ami la serie tv Chiamatemi Anna e quanto significhi per me questa storia).

In questo caso ho optato per un’interpretazione libera del personaggio di Anne Shirley, la nostra protagonista dalle trecce rosse e dal viso punteggiato di lentiggini. Ho voluto rappresentarla assorta nei suoi pensieri mentre raccoglie margherite, in quanto credo che questa immagine possa racchiudere in sé la sua essenza: una fervida immaginazione, un cuore enorme e un animo romantico.

Ma andiamo ad analizzare velocemente gli elementi che ho inserito nella foto.

Ovviamente ho fatto le trecce (mi sono anche disegnata le lentiggini, anche se nella foto finale che ho scelto non si vedono per niente) e ho indossato un vestitino e un cardigan sui toni del marrone, ricalcando lo stile molto semplice del suo abbigliamento.

Ma la cosa che più salta all’occhio è sicuramente il cappello di paglia adornato con i fiori, per il quale ho preso ispirazione da una scena della serie tv (ma di cui si parla anche nel libro): per realizzarlo ho semplicemente preso un cappello di paglia e dei fiori finti che avevo in casa, nulla di particolarmente complesso.

Per finire abbiamo il libro: quando ho realizzato questa foto (non è una delle più recenti), ero solita inserire sempre nelle foto in cosplay il libro a cui mi stavo riferendo, per paura che non si capisse l’oggetto della fotografia e quindi del post.
Tuttavia, mi sono resa conto che questo mi limitava molto perché dovevo trovare sempre delle pose che consentissero di mostrare almeno in minima parte il libro. Quindi ho ormai deciso di optare per foto più libere senza la presenza obbligatoria del libro e così sono molto più soddisfatta.

Un ultimo appunto riguardo a questa foto… Chi ha notato la presenza del mio gatto alle mie spalle?

Certo, realizzare questo tipo di post richiede tempo. Non si può pensare di ottenere una bella foto in cosplay in 5 minuti, tempo che magari è sufficiente se si opta per foto molto semplici con uno sfondo predefinito, il libro e una tazza di tè (senza nulla togliere a questo tipo di foto, sono semplicemente stili diversi che puntano a comunicare cose diverse).
Io a volte impiego anche ore per arrivare al risultato che ho in testa, ma la soddisfazione poi è enorme, ve lo assicuro. E con il tempo diventerà sempre più facile e veloce.

Tutto questo per dirvi che non è essenziale avere chissà quali oggetti e costumi particolari per realizzare dei cosplay libreschi e creare quindi delle foto originali per parlare di libri. L’unico consiglio che mi sento di darvi è, se ne avete la possibilità, di investire qualche soldo in un treppiede per il telefono dotato di telecomando bluetooth per scattare le foto perché vi semplificherà decisamente la vita: ve lo dice una che ha passato più di un anno a pregare sua sorella di scattarle le foto o a costruirsi sul momento un supporto temporaneo per il telefono impilando scatole e oggetti vari per potersi scattare le foto da sola! Per il resto basta un po’ di fantasia, voglia di mettersi in gioco e di divertirsi immedesimandosi nei propri personaggi preferiti e il risultato è assicurato!

E voi lettori, avete mai fatto Cosplay? Vi piace l’idea di associarlo ai libri?
Fateci sapere in un commento!

Articolo di Martina