articolo di @anothercrazybooklover
PREMESSA
La lettura molto spesso viene catalogata come un momento di evasione dal mondo: ti isoli dalla realtà, ti immergi in un mondo completamente nuovo ed ecco che ti ritrovi a viaggiare con la mente altrove.
Ma se vi dicessi che proprio la lettura è ciò che potrebbe unire le menti e creare nuovi legami, anche quando può sembrare di essere isole in un mare sconfinato? Nel mio caso ciò è accaduto, ed ecco che vi parlerò non soltanto della splendida e atipica trilogia The Illuminae_Files di Jay Kristoff ed Amie Kaufman, ma anche di come questa lettura, condivisa insieme ad altre persone, le mie carissime tre compagne della #mercifulsquad, sia stata in grado di creare un legame che tutt’ora è presente e che si consolida giorno dopo giorno, un legame di squadra che difficilmente si scioglierà.
Ecco alcune brevi, e alquanto bizzarre, premesse per introdurvi alla storia di Illuminae: prendete due giovani adolescenti sul punto di lasciarsi, una flotta aerospaziale che attacca il loro pianeta, un’epidemia di un virus letale che invade le navi su cui fuggono, un’IA impazzita che molto ha di digitale ma anche molto ha di umano.
Mettete tutto insieme ed ecco che avrete i primi presupposti per l’universo illogico e fantascientifico di Illuminae, pronto a stregarvi con uno stile che raramente troverete altrove.
ILLUMINAE_FILES: UNA TRAMA RICCA DI SUSPENSE E ADRENALINA

Lo stile arguto, che manca della classica struttura portante di un libro, nel primo capitolo della trilogia, Illuminae, si carica di un’efficacia senza eguali. La trama è caratterizzata da una suspense crescente e da una impressionante scorrevolezza: la storia si regge quasi esclusivamente sui soli dialoghi dei protagonisti (Ezra e Kady nel primo libro), che si dimostrano dei personaggi molto semplici, i classici adolescenti che fanno il possibile per potersi rivedere e consacrare il loro amore, nonostante la rottura imminente.
La trama è ricca di colpi di scena fino all’ultima pagina e il ritmo si fa sempre più incalzante soprattutto nella fase finale della storia, in cui si assiste ad un lunghissimo ed emozionante dialogo tra Kady e l’intelligenza artificiale AIDAN che occupa interamente la fase finale della trama, configurandosi come “un assurdo crescendo che sfocia in una follia super attraente” [citando le parole di una delle mie compagne di lettura, @stellasotherworlds, durante una delle nostre conversazioni in merito al primo libro della trilogia], un’armonia orchestrata più che sapientemente.
“Ho sentito dire che il male è un semplice punto di vista. Il cattivo della storia, nella versione che lui racconta a se stesso, diventa l’eroe. E le definizioni di “sbagliato” e “giusto” mutano da sempre, sull’onda incostante della morale umana. Io sono la chiarezza. Io sono la necessità. Io sono l’inevitabilità. Ma sono cattivo io?”
Degno erede di Illuminae, il secondo libro della trilogia Illuminae_Files, Gemina, è senza dubbio il capitolo della trilogia più adrenalinico e paranormale che possiate aspettarvi: se già Illuminae lascia il lettore a bocca aperta, Gemina toglierà letteralmente il fiato e lascerà con il respiro in gola fino all’ultima parola scritta.

La Trama di Gemina (i cui personaggi protagonisti sono Hanna, Nik ed Ella) risulta ancora più scorrevole e ricca di tensione e colpi di scena con un ritmo che si fa incalzante sin dalle primissime pagine. Badate bene però a ogni singolo dettaglio che riuscite a cogliere, perché in questo libro nulla è ciò che sembra: anche ciò che può sembrare palese, definitivo e concluso, in realtà può essere inaspettatamente ribaltato nel giro di poche pagine. Una trama che non svela mai fin da subito le proprie carte in tavola, ma lo fa progressivamente, poco per volta, lasciando il lettore sospeso su alcuni punti della storia che, come i piccoli pezzi di un grande puzzle, vanno incastrandosi fra loro e che solo ed esclusivamente alla fine di tutto daranno luogo all’immagine completa e definitiva del quadro narrativo. Il finale di Gemina a livello meramente stilistico è nettamente superiore rispetto a quello di Illuminae: un finale esplosivo che sa togliere il fiato e far perdere i neuroni a chiunque legga.
“I miracoli sono aberrazioni statistiche. E il fato è un’illusione che l’umanità sfrutta per darsi consolazione nel buio. Nella vita non c’è nulla di assoluto, esclusa la morte.”

Terzo e conclusivo capitolo della trilogia Illuminae_Files, Obsidio, a differenza dei primi due capitoli, Illuminae e Gemina, che ho trovato più d’impatto, ben costruiti e con pochi difetti, è stato un libro che mi ha lasciato solo in parte soddisfatto, in quanto ho riscontrato alcune criticità che mi hanno fatto apprezzare un po’ meno la narrazione dei fatti.
La trama risulta abbastanza fluida e scorrevole, ma, a differenza dei primi due libri, qui il lettore segue due filoni narrativi anziché uno solo: da un lato le vicende di Asha Graant e Rhys Lindstrom su Kerenza IV, dall’altro le vicende dei protagonisti precedentemente conosciuti attraverso la lettura di Illuminae (Kady ed Ezra) e Gemina (Hanna, Nik ed Ella).
Tale suddivisione della narrazione, per quanto comunque corretta e indispensabile per delineare in modo coerente il quadro finale della storia, ha spezzato e rallentato il ritmo narrativo, che riacquista nuovamente velocità e intensità solo nelle fasi finali del libro, in cui i due filoni si riuniscono generando così una narrazione estremamente coinvolgente (personalmente anche a livello emotivo) e ricca di colpi di scena, in ogni caso mai assenti durante l’intero sviluppo dei fatti.
I PERSONAGGI PROTAGONISTI: IL GRUPPO ILLUMINAE
I personaggi protagonisti della trilogia sono proprio coloro che riusciranno a mettere insieme questi vasti e assortiti dossier di Files per tentare di incastrare legalmente la Beitech, l’agenzia nemica pronta a distruggere qualsiasi traccia del loro disumano crimine: tali personaggi insieme costituiranno il gruppo Illuminae, il cui nome conferisce proprio il titolo alla trilogia, The Illuminae_Files. Il gruppo Illuminae è composto da sette diversi membri: Kady ed Ezra, i protagonisti del primo capitolo della trilogia, Hannah, Nik ed Ella, protagonisti di Gemina, Asha e Rhys, protagonisti del terzo e ultimo capitolo della trilogia, Obsidio.
“Tu hai me. Fino a quando ogni stella nella galassia non muore, tu hai me”
Come già accennato precedentemente, i personaggi rispecchiano abbastanza fedelmente il target Young Adult del romanzo: si tratta di personaggi piuttosto semplici, a tratti anche molto stereotipati, eppure, anche se scontati, risultano ben caratterizzati dalle sole parole dei dialoghi, costituiti da un linguaggio molto semplice e di uso comune (quello che si potrebbe definire tipico da “InstaLove”) che ben rispecchia la loro età di riferimento.
Una squadra di adolescenti cui il lettore non potrà fare a meno di affezionarsi, personalmente a tal punto da volere condividere dei momenti di convivialità con loro, proprio perché la Kaufman e Kristoff sono stati in grado di presentarli in maniera molto semplice e schietta, togliendo il velo della narrazione, in modo che essi stessi fossero i soli e unici indiscussi narratori della storia.
UN’INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE TANTO HA DI VIRTUALE QUANTO DI UMANO: AIDAN
Protagonista indiscusso, insieme al gruppo Illuminae, è l’IA AIDAN, il personaggio che paradossalmente risulta più caratterizzato e dotato di spessore in tutta la trilogia: le pagine nere in cui il lettore legge i suoi dati, i suoi pensieri, consentono di entrare in piena empatia con lui, elemento che personalmente mi ha inquietato e affascinato parecchio al tempo stesso; fa riflettere molto il fatto che un’IA abbia una propria personalità ben definita, quasi più umana di un personaggio in carne e ossa; il che apre numerosissimi spunti di riflessione su una tematica che oggi, o comunque nel futuro prossimo, sempre di più sta per divenire realtà.
AIDAN progressivamente e inconsciamente inizia a creare un intenso e profondo legame con Kady, la prima persona che inizia a scorgere un briciolo di umanità in lui e a credere nella sua personalità; inizia ad essere meno razionale, i suoi algoritmi vanno in errore, il seme dell’umanità inizia a germogliare in lui, riuscendo a provare dei veri sentimenti.
“Ancora non riesco a prevedere il suo schema. Il mio cervello è grande come una città, ma lei rimane un passo più avanti. Loro sono più avanti di me. Questi umani. Con le loro brevi vite e i minuscoli sogni, le speranze che sembrano fragili come vetro. Finché non li vedi alla luce delle stelle”
Il tutto potrà sembrare assurdo e inimmaginabile, ma molto probabilmente lo amerete più degli altri protagonisti, come lo ha amato il sottoscritto, soprattutto per il suo spiccato sarcasmo e senso dell’umorismo, capace di spezzare i momenti di tensione della trama e suscitare qualche risata nel lettore.

AIDAN si dimostra uno dei personaggi più complessi e contorti di questa storia, nonché uno, se non il primo, fra i più caratterizzati; un’IA quasi umana, dotata di ironia, senso dell’umorismo e capace di provare vere emozioni al pari degli umani, anche se estremamente spietata al punto da compiere scelte molto discutibili pur di garantire la sopravvivenza delle persone a lui care: AIDAN è un personaggio davvero complesso da decifrare e moralmente ambiguo, positivo e negativo al tempo stesso, consapevole egli stesso della sua pericolosità e degli errori commessi pur di portare a termine la missione del gruppo Illuminae; un mostro consapevole di essere tale, ma capace di amare e di provare degli autentici sentimenti come un essere umano.
Ad AIDAN è stata inoltre dedicata una novella, uscita con Obsidio nella nuova edizione Oscarvault: Memento.
UNO STILE FUORI DAGLI SCHEMI IN GRADO DI RIMUOVERE IL VELO DELLA NARRAZIONE

Amie Kaufman e Jay Kristoff scardinano la struttura tipica del romanzo e sperimentano una nuova architettura narrativa, fatta di Files (mail, chat, dati di IA, immagini di telecamere, registrazioni, referti medici) accompagnati, in alcune pagine, da una disposizione visiva delle parole che arricchisce ulteriormente la loro capacità comunicativa, evidenziando come l’aspetto meramente grafico di questo stile sia un pilastro portante di questa trilogia. Uno stile che è stato in grado di rimuovere il velo della narrazione, in modo da poter catapultare il lettore al suo interno nella maniera più diretta e tangibile possibile, riuscendoci, in tal caso, più che magistralmente.
Stile e ambientazione non possono che andare di pari passo in una trilogia di questo stampo: se Kristoff e la Kaufman sono riusciti a sbalordire il lettore con lo stile atipico di Illuminae e Obsidio, è proprio in Gemina che tale stile senza precedenti raggiunge la sua apoteosi; sebbene per buona parte del libro, a differenza del primo, si trovino meno chat e grafiche futuristiche da far brillare gli occhi, ma più report di registrazioni e quindi un’impostazione più “classica” della struttura narrativa, il finale si conferma uno degli esercizi di stile più incredibili e adrenalinici di sempre grazie alla realizzazione di una narrazione letteralmente in parallelo: uno schema che costringe il lettore a tenere gli occhi contemporaneamente su due pagine, quasi a immaginare perfettamente un film con schermo diviso in due scene quasi del tutto speculari.
Ciò che risulta più paradossale è che si tratta proprio delle pagine più spoglie di testo ma ricche di grafiche avveniristiche ad avere la maggiore efficacia comunicativa.
“AM I NOT MERCIFUL?”
UNA LETTURA DI SQUADRA
Illuminae_Files non è stata soltanto una piacevole scoperta nella letteratura Sci-Fi Young Adult ma anche la mia prima occasione per potere condividere la lettura con altre persone, le tre ragazze con cui tutt’ora condivido non solo l’amore e la passione per la lettura, ma anche gli aspetti più esemplari della vita quotidiana: insieme a Stella (@stellaotherworlds su Instagram), Alice (@aliceinwonderbook su Instagram) e Anna (@pizzichi.di.libri su Instagram), a partire dalla lettura di questa folle e adrenalinica trilogia, abbiamo fondato la #mercifulsquad, proprio in onore di una citazione di uno dei personaggi cardine della serie, l’IA AIDAN, che tanto abbiamo apprezzato a tal punto da dedicargli il nome della nostra squadra.
“Si scambiano un’altra occhiata e stavolta sorridono, questi sette sassolini che hanno scatenato la valanga udita in tutto l’universo”
L’idea di questo piccolo gruppo di lettura è nata abbastanza casualmente: Stella nella sua pagina ha pubblicato un breve post sulla trilogia e Anna, che già aveva letto e amato la trilogia, ha proposto nei commenti di organizzare insieme ad Alice, che come me non conosceva il libro, una lettura condivisa dei tre libri della trilogia. Qualche giorno dopo Anna, sapendo che già conoscevo Stella e Alice e che avrei potuto essere interessato alla lettura della trilogia, mi ha scritto proponendomi di unirmi al gruppo di lettura: abbiamo suddiviso la lettura di ogni libro in 5 tappe per 5 giorni e, una volta terminata la tappa corrente, la sera ci riunivamo in chat a parlare del libro, sclerare sulle parti più divertenti e condividere le nostre citazioni preferite. Col tempo, durante la lettura dei tre libri, senza neanche accorgercene, il nostro legame si è consolidato sempre più: per noi Illuminae_files ha un significato affettivo inestimabile, perché ha rappresentato l’inizio della nostra splendida amicizia, un chiaro esempio di come la lettura sia non solo condivisione di idee e opinioni, ma anche punto di incontro per instaurare nuovi legami e relazioni che senza la lettura neanch lontanamente avrei potuto immaginare.
In questi casi mi piace immaginare la lettura, i libri, come dei catalizzatori cognitivi: probabilmente le nostre menti avevano tutti gli elementi per entrare in stretta connessione, ma serviva qualcosa, una scintilla, che avesse dato il via al processo; quel qualcosa, almeno per noi, è stata la lettura condivisa di Illuminae, che ci ha permesso di tirare fuori, anche quando ci conoscevamo appena, la parte più autentica e sincera delle nostre personalità.
CONCLUSIONE
Il gruppo Illuminae ha agito come una squadra compatta e coesa per portare a termine la propria missione, e penso non potesse esserci esempio migliore per affrontare questa lettura proprio come loro hanno svolto la loro missione, uniti come una vera e propria squadra. Consiglierò sempre la trilogia Illuminae_Files non soltanto per le peculiari doti di Jay Kristoff ed Amie Kaufman nel narrare in modo estremamente originale una storia adrenalinica e ricca di colpi di scena, ma anche per l’elevato valore affettivo che tale trilogia rappresenta per me: essa è stata la dimostrazione che la lettura è soprattutto condivisione e confronto, oltre che evasione dalla realtà; senza non avrei conosciuto le persone che oggi più mi stanno a cuore e non sarebbe nata la #mercifulsquad, e per questo le sarò eternamente grato.
A proposito di squadra e di letture condivise approfitto di questo spazio per annunciarvi un’iniziativa portata avanti da me e Anna di @pizzichi.di.libri: abbiamo organizzato un gruppo di lettura (#TheAuroraCycleGDL) per condividere, un po’ come abbiamo fatto per la lettura della trilogia Illuminae_files, la lettura della seconda trilogia scritta a quattro mani dai medesimi autori, Jay Kristoff ed Amie Kaufman, The Aurora Cycle. Si è conclusa da poco tempo la prima tappa del nostro progetto di collaborazione con la lettura di Aurora Rising e, verso la seconda metà di maggio, dedicheremo due settimane, con una live IG al termine del periodo da noi indicato, alla lettura del secondo capitolo della trilogia, Aurora Burning. Per chiunque fosse interessato alla lettura del libro, io e Anna siamo disponibili e pronti ad accogliervi con grandissimo piacere: si condividono opinioni, si scherza insieme e si parla anche di tanto altro. Vi aspettiamo a braccia aperte!
E voi lettori, avete letto la saga di Illuminae Files? Come l’avete trovata? Avete letto Aurora Rising?
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Articolo di Simone
