Albicocche al miele di Elisa Pellegrino.

Un libro per far sentire i giovani meno soli.

Articolo di @ilsegnalibrodicate

Era una giornata come tante e mi stavo rilassando sul divano, scrollando i social. Ad un certo punto sono incappata nel post di una libreria di Udine, in cui si parlava della presentazione di un libro che si sarebbe tenuta la sera stessa. Purtroppo non avrei potuto partecipare, ma quel libro mi aveva sicuramente incuriosita.

Copertina dai colori pastello, illustrazioni in blu. La particolarità della grafica mi ha subito attratta, così come il titolo. Appena letta la trama, ho deciso che quello sarebbe stato il libro che avrei avuto bisogno di leggere una volta finiti gli esami universitari. E così è stato.

Sto parlando di Albicocche al miele di Elisa Pellegrino.

I protagonisti di questo romanzo sono quattro amici che si sono conosciuti durante il periodo universitario e che ora stanno prendendo le loro strade.
Il mondo sicuro che hanno conosciuto fino ad ora si sta lentamente sgretolando, per far posto alla vera vita adulta, che fa molta paura.
Ma loro non vogliono lasciarsi così, perdere ogni legame.
Decidono quindi di continuare la loro piccola tradizione del cineforum. Ognuno di loro sceglierà un film che guarderanno tutti assieme: uno per ogni stagione.

Attraverso film, musica e serie tv, seguiamo la vita dei quattro ragazzi attraverso un anno, ricco di cambiamenti e novità, di paure e insicurezza, ma anche di rischi e soddisfazioni.

Perché ho deciso di leggere “Albicocche la miele”

I motivi che mi hanno attratta verso questo libro sono diversi.

Innanzitutto, il tema: riuscire a trovare un romanzo che parli di questa difficile fase tra l’università e il resto della vita non è semplice. Per chi, come me, si trova in questo limbo, qualsiasi aiuto è ben accetto.

In secondo luogo, l’autrice: una ragazza friulana, proveniente dal mio stesso territorio. Non è sempre facile imbattersi in giovani scrittori e il fatto di avere un’origine in comune mi ha attratta ancora di più.

Facendo qualche ricerca su Elisa Pellegrino, ho inoltre scoperto che dal 2014 ha una pagina Instagram chiamata @cortomiraggi, in cui parla di film, serie TV, musica e molto altro.

Ultimo, ma non meno importante, portare lo stesso nome di una delle protagoniste. In vita mia ho conosciuto pochissime Caterina e questa è la seconda volta che mi imbatto in un personaggio letterario con il mio stesso nome. Non potevo quindi lasciarmi sfuggire l’occasione.

Personaggi

I quattro personaggi di questa storia sono Giulia, Diego e le sorelle Caterina e Greta. Ognuno di loro è protagonista di una parte del romanzo.

Il racconto inizia in autunno e vede come prima protagonista Greta. Ha terminato l’università e ora sta svolgendo un tirocinio. Ha una relazione con Andrea, ma è dubbiosa riguardo al suo futuro, soprattutto accanto a lui. Da sempre è insicura del suo aspetto e tende a sminuirsi parecchio. La madre inoltre continua confrontarla con la sorella Caterina, in particolare per criticare quest’ultima.

In inverno seguiamo invece le vicende di Giulia. Al momento fa la stagista in un’azienda di design di interni. Non ha fatto richiesta nella società in cui davvero desiderava lavorare per paura che fosse troppo per lei. Può sembrare fredda, ma in realtà è solamente una persona molto controllata che non si fa trasportare dalle emozioni.
Ha sicuramente un legame particolare con Diego, che verrà approfondito e scoperto nel corso del romanzo.

In primavera è il turno di Diego. È l’unico che ancora frequenta l’università, studiando filologia moderna. Il fatto di essere rimasto solo lo sta facendo precipitare nella tristezza.
Ha quindi deciso di fare richiesta per uno stage come assistente di un professore in un liceo di Cardiff. La sua vita è in un punto di stallo e spera che questa esperienza possa risvegliare le sue passioni e la sua volontà, che nell’ultimo periodo si sono affievolite.

Infine, in inverno, scopriamo Caterina. I suoi ultimi anni sono stati sicuramente segnati da una scelta importante e non compresa da tutti: lasciare la facoltà di medicina per dedicarsi alla sua più grande passione, la musica. Si è trasferita a Parma e ora frequenta una scuola apposita per diventare liutaia, ovvero una professionista che fabbrica, monta e ripara strumenti a corde.
Nel frattempo, per mantenersi, lavora in un bar. Questo cambio di rotta ha portato forti attriti con la madre, che non perde occasione per rinfacciarle quello che, ai suoi occhi, è un grande errore.

Stile di scrittura

Il romanzo è suddiviso in quattro parti e, per ogni stagione, il protagonista è diverso. Il focus del racconto si concentra su chi sceglierà il film per l’appuntamento del cineforum.

Lo stile è molto semplice e lineare e, sicuramente, questo rende la lettura molto scorrevole. Le frasi sono brevi, i dialoghi realistici. Rispecchia in modo molto chiaro la realtà dei giovani.

Particolarmente interessante è la scelta di suddividere il romanzo in quattro parti, come se fossero dei brevi racconti. Ogni racconto rimane in sospeso e sarà necessario leggere quello successivo per capire cosa è successo ad ogni protagonista. Ovviamente questa curiosità fa sì che la storia si legga in un baleno.

Perché scegliere “Albicocche al miele”

Albicocche al miele per me è stato il libro giusto al momento giusto.

Arriva per tutti quel momento della vita in cui è ora di abbandonare tutte le nostre sicurezze, le nostre abitudini, per ritrovarci davvero adulti, con la nostra vita in mano.

L’università è l’ultimo step della vita “sicura”, in cui c’è un obiettivo certo da raggiungere, che però è anche la fine. Nel momento in cui tutto termina, le certezze crollano e ci si sente spaesati.

“Non era neanche riuscita a godersi la fine degli studi, la festa di laurea, che era già dentro un’altra macchina. La fine di una cosa e l’inizio dell’altra si sovrapponevano, tanto che faticava a ricordare un momento in cui si fosse sentita libera e leggera. Per lei era tutta una corsa, era sempre tutta una corsa” (Giulia)

La società impone certi ritmi, bisogna essere in tempo, fare tutto entro periodi prestabiliti. Per ogni fine ci viene imposto subito un nuovo inizio, che però non è sempre facile. Non tutto dipende da noi. La società cambia, si evolve, tutto è frenetico e ci sentiamo sopraffatti.

Ci sentiamo continuamente in dovere di rispettare gli standard, i tempi, abbiamo fretta. Ma forse dovremmo semplicemente imparare ad avere pazienza.

“Secondo me devi solo avere un po’ di pazienza.
So che non sei abituata ad aspettare, ma ti tocca” – (Andrea)

Quante volte poi ci siamo chiesti se le scelte prese siano state quelle giuste? Il percorso di studi, la città universitaria, i compromessi. La vita è anche questo: mettersi in discussione, provare a intraprendere un percorso totalmente diverso, che potrebbe renderci più felici.

Ogni scelta è un rischio che accettiamo di correre e non è sempre facile, anzi. Ogni strada percorsa è fatta di gioie e dolori, sta a noi scegliere su cosa focalizzarci.

“Essere giovani è difficile, è doloroso.
Scegliere lo è.”

E poi c’è la voglia di dimostrare il proprio potenziale, di far valere gli anni di sacrifici sui libri. Entrare in una nuova routine, in un nuovo ambiente, ci spinge a volerci mettere al passo con chi in quell’ambiente è già inserito.
Si vuole essere bravi, organizzati, in linea con le aspettative che gli altri hanno di noi. E a volte capita di chiedersi se tutti questi sforzi servano a qualcosa, se ci faranno arrivare da qualche parte e se quell’arrivo è davvero ciò a cui ambiamo.

“Mi sforzo di essere sul pezzo, ma mi chiedo anche se è quello il pezzo su cui voglio stare” (Greta)

Insomma, se anche tu fai parte della generazione degli anni Novanta e ti senti confuso e perso, questo è il libro adatto te. Le vite dei protagonisti ti faranno capire che i tuoi sentimenti, i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni sono del tutto normali. Siamo tutti diversi, ma c’è qualcosa che ci accomuna. D’altronde, come dicono nel film “One day”, tutti si sentono persi a venticinque anni.

Citazioni

Le citazioni sono sicuramente una parte fondamentale di questo romanzo. Citazioni di film, libri e musica permettono al lettore di immergersi ancora meglio all’interno di questo libro.
E sicuramente, per le persone della nostra generazione che riescono a riconoscerle, è una bella coccola, come la coperta preferita che ci fa sentire a casa.  

Per quanto riguarda la musica, su Spotify è possibile trovare una playlist dedicata proprio a questo libro!

Se non siete ancora convinti, vi lascio una lista delle citazioni presenti, che sicuramente vi farà venire voglia di leggere queste pagine!

Film

Before Sunrise (scelta di Greta per il cineforum)
Waking life
Before Midnight
Another Earth (scelta di Giulia per il cineforum)
I Origins
Big fish
Inside Llewyn Davis (scelta di Diego per il cineforum)
Searching for Sugar Man
Whiplash
Notting Hill (il titolo del romanzo si basa proprio su una citazione di questo film)
Inception
Once
Frances Ha (scelta di Caterina per il cineclub)
Mistress America
L’uomo che non c’era
Control
Blue Jay

Libri

Il giovane Holden – J. D. Salinger
Un uomo che dorme – Georges Perec
Harry Potter – J. K. Rowling
Il fucile da caccia – Inoue Yasushi
Chiedi alla polvere – John Fante

Serie TV

Friends
Una mamma per amica
The OA
My mad fat diary
BoJack Horseman

Musica

Ophelia – Lumineers
Misread – Kings of Convenience
Every single night – Fiona Apple
So long, Marianne – Leonard Cohen
Fidelity – Regine Spektor
Modern Love – David Bowie
Making Movies (album) – Dire Straits
Falling Slowly – Glen Hansard, Marketa Irglova

E voi, conoscete @cortomiraggi e il suo romanzo? Se l’avete letto, cosa ne pensate? Vi siete sentiti meno soli tra queste pagine?

Fatemelo sapere in un commento!

Articolo scritto da Caterina